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Chiesa della Confraternita di San Bartolomeo

Cenni storici.

Il paese di Castelnuovo anticamente appartenne metà ai signori di Riva
e metà ai conti di Biandrate, per passare poi, in epoca medioevale
per volontà dell'imperatore, ai marchesi del Monferrato.


Sottomesso al comune di Asti in seguito fu reso feudo nel 1288 finché,
dopo essere tornato ai marchesi del Monferrato, venne infeudato nel
1546, da Anna d'Alençon e da Giovanni Enrico Suave. Entrato nei
possessi Sabaudi fu concesso nel 1619 da Carlo Emanuele I al conte
Ernesto di Mansfelt ed alla sua morte passò alla sorella naturale
Matilde di Savoia, moglie di Carlo di Simiana, la cui famiglia ne
conservò la signoria fino al XVIII secolo.
Il paese diede i natali a Don Bosco da cui prese nel XIX secolo la
seconda parte dell'attuale toponimo.
Al centro del borgo, nel punto più elevato sorge la medioevale torre a
struttura quadrata che venne rimaneggiata nel Quattrocento e con i
ruderi adiacenti rappresenta quello che rimane oggi del Castello
medievale.
La località è nota nel mondo per i nomi di San Giovanni Bosco,
fondatore dell'Opera Salesiana, San Giuseppe Cafasso, il
Beato Giuseppe Allamano, San Domenico Savio e il Cardinal Giovanni
Cagliero; i luoghi e le case in cui vissero offrono un interessante
itinerario di visita sulla vita dell'800.
Gli edifici interessanti sono: la Confraternita di San Bartolomeo
chiesa sconsacrata e San Rocco, con un importante organo dei primi
del '700, recentemente restaurato.
Davanti alla chiesa di San Bartolomeo si ricorda il giuramento di
sottomissione pronunciato nel 1387 da 112 famiglie castelnovesi ai
rappresentanti della famiglia signorile di Valentina Visconti e
Luigi d'Orleans, duca di Turena.
Oltre a quello di Castiglione esisteva in una zona appartata a
mezzogiorno del nostro territorio il castello di Mainito che cessò di
esistere da oltre cinque secoli.
A ponente c'era quello di Lovencito appartenuto per lunghi periodi ai
Signori Rivalba e di cui fino a qualche decennio fa si scorgeva ancora
unaparte della vecchia torre rotonda.
Un quarto castello svettava nella zona ove ora sorge la chiesa della
Confraternita di San Bartolomeo (ora sconsacrata).
Tutti questi fortilizi ebbero vita effimera: di essi non avanzano che
esigui resti, spesso individuabili soltanto dall'occhio esperto
dell'archeologo.